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In questa piccola e controversa piazza e nelle sue stradine limitrofe si respira un atmosfera insolita, mista tra storia e romanità. Al centro la statua di Giordano Bruno, il filosofo arso vivo qui per ordine del Tribunale dell'Inquisizione. La sera i gradini del monumento si affollano come i locali che circondano la piazza, mentre la mattina prende vita il più tipico, chiassoso, mercato romano. L'itinerario prosegue in fondo al campo a sinistra dove Via dei Baullari ci conduce a Piazza Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia. Il palazzo venne iniziato nel 1514 da Antonio Sangallo il Giovane, continuato dopo la sua morte [1546] da Michelangelo e successivamente terminato da Giacomo Della Porta. All'interno la celebre galleria, [20 metri per 6] affrescata da Annibale Carracci con l'aiuto del fratello Agostino e dei pittori Domenichino e Giovanni Lanfranco. Ad ovest della piazza risalta la graziosa chiesetta di Svezia di Santa Brigida e proseguendo dritti, per Via di Monserrato, ci ritroviamo davanti alla chiesa di San Girolamo, sorta nel Medioevo e ristrutturata nel 1600. All'interno la Cappella Spada, splendente di marmi policromi, è una delle ultime opere del Borromini [1660]. Pochi metri più avanti una targa situata al n° 12 ci ricorda che qui un tempo si trovava il carcere di Corte Savella, dove l'undici settembre del 1599 venne prelevata la giovane Beatrice Cenci, accusata di aver fatto uccidere il padre e condotta al patibolo. Tornati a Piazza Farnese superata l'ambasciata voltiamo alla seconda a destra per Via del Polverone dove si trova l'importante Galleria Spada. Tra gli autori esposti il Domenichino, Guido Reni, Orazio e Artemisia Gentileschi. Usciti dalla pinacoteca continuiamo dritti per Piazza di Quercia e Via dei Balestrari che porta su Via dei Giubbonari. Qui, voltando a destra, arriviamo alla chiesa di S.Carlo ai Catinari, costruita da Rosato Rosati. [1612-20] Tra le opere all'interno 'L'Annunciazione' e 'L'Ascensione di S.Carlo' di Giovanni Lanfranco, 'La processione di S.Carlo' di Pietro da Cortona, gli affreschi delle storie del santo di Mattia Preti. Usciti dalla chiesa attraversiamo Via Arenula per voltare a Via di S.Maria del Pianto. La strada conduce al Portico d'Ottavia, eretto da Quinto Cecilio Metello nel 146 a.C, in seguito rifatto da Augusto tra il 27 e il 23 a.C che lo dedicò alla sorella Ottavia, per essere successivamente ricostruito nel 203 da Settimio Severo e Caracalla. Il Portico era a doppio colonnato, di forma rettangolare [119 x 132] ed era corredato da numerose sculture greche.Tornati indietro di venti metri giriamo a Vicolo di S.Ambrogio che ci conduce direttamente nella piccola e graziosa Piazzetta Mattei, che ospita al centro la fontana manierista più bella di Roma, delle Tartarughe, disegnata da Giacomo della Porta [1581-84] e costituita da quattro efebi di bronzo che trattengono con una mano un delfino mentre con l'altra sorreggono la tartaruga. Da qui, sulla destra, continuiamo dritti per Via dei Funari, passiamo davanti alla chiesa di Santa Caterina, proseguiamo per Via dei Delfini e la Torre Margana [del 1300] che ci conduce a Piazza Aracoeli, dove è situata Santa Maria in Campitelli. Usciti dalla chiesa percorriamo Via dell'Aracoeli che ci conduce a Piazza del Gesù dove si trova probabilmente la chiesa barocca più bella di Roma. Iniziata dal Vignola nel 1568 nella volta della navata centrale s'impone il grandioso affresco del Gaulli. Tutte da vedere e da ammirare le cinque cappelle laterali e gli affreschi, realizzati dal Pomarancio, Pierfrancesco Mola, Andrea Pozzo ed altri.Una volta usciti ci ritroviamo dietro Piazza Venezia dove si può iniziare l'itinerario successivo partendo da Piazza del Campidoglio.

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La tradizione attribuisce la fondazione di una prima colonia di Ostia
[Ostium=Foce] posta sull』antica linea di costa allo sbocco del Tevere ad Anco Marzio,
 anche se il rinvenimento di terrecotte architettoniche dei secoli VI°-V° a.C fa supporre che
nel sito della futura citta esistesse a quel tempo solo un luogo di culto. La colonia、come archeologicamente conosciuta,
 fu fondata alla fine del secolo V° o agli inizi del IV° a.C come cittadella fortificata rettangolare.

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Il monumento piu famoso di Roma era in realta un'arena dove si organizzavano competizioni e giochi non proprio edificanti、e spesso crudeli. Costruito sopra un lago artificiale nel 79 d.C per volere di Vespasiano、il cosiddetto Colosseo venne inaugurato da Tito per i 100 giorni di sport e giochi. Nel 1312 si mise fine allo spoglio della struttura、divenuta fonte di materiali per l'edilizia. La facciata dell'anfiteatro era alta 50 metri mentre l'arena di forma ellittica era distribuita in 86m di lunghezza x 54m di larghezza. Nella parte inferiore sono ancora visibili i sotterranei con le tristemente famose gallerie per i leoni. In prossimita dell'anfiteatro si erge l' Arco di Costantino、un ottimo esempio di riciclaggio di materiali di spoglio avvenuto durante la crisi dell'impero di Massenzio nel 312 d.C: i rilievi appartengono cosi a tre periodi diversi: all'eta traianea、adrianea、aureliana. Non molto distante dal Colosseo、all'interno del Parco del Colle Oppio、e stata rinvenuta la Domus Aurea、la zona residenziale di Nerone sorta dopo l'incendio del 64 d.C. [orario dalle 9 alle 19.45 chiuso il martedi. E 5. Tel: 39967700]. Scesi dal Parco su Via Labicana attraversiamo la strada per voltare a Via di San Giovanni in Laterano che ci conduce all'importante basilica di San Clemente e ai suoi sotterranei. Eretta prima del 385 e dedicata a Clemente、terzo pontefice dopo San Pietro、e composta da due chiese sovrapposte. La parte inferiore fu distrutta durante l'invasione Normanna di Roberto il Guiscardo [1084]、la parte superiore fu costruita nel 1108 per volere di Pasquale II°. All'interno、il ricco soffitto settecentesco、gli affreschi di Masolino da Panicale [1431 ca]、e quelli del tardo barocco di Pierluigi Ghezzi、Giuseppe Chiari、Sebastiano Conca. Usciti dalla chiesa proseguiamo per la stessa strada che ci conduce alla Basilica di San Giovanni、la piu antica del mondo. Fondata dal Pontefice Melchiade [311-314] e consacrata nel 342 da Silvestro I°、fu piu volte distrutta e saccheggiata fino al rimodernamento conclusivo degli interni realizzato da Borromini nel 1650 e della facciata esterna、rielaborata nel 1735 da Alessandro Galilei. L'interno offre un percorso artistico ricchissimo: dal transetto elaborato da Giacomo della Porta con gli affreschi del Pomarancio、Cavalier D'Arpino、Orazio Gentileschi; al mosaico nella semicalotta dell'abside di Jacopo Torriti e Jacopo da Camerino; alle cappelle delle navate che ospitano numerose sculture e dipinti. Ritornando davanti al Palazzo Laterano si trova il Battistero eretto ai tempi di Costantino decorato all'interno da Andrea Sacchi、Carlo Maratta、Guido Reni. Una volta usciti attraversiamo il piazzale e prendiamo Via di S.Stefano Rotondo che ci conduce alla chiesa costruita tra il 468 e il 483 sotto Simplicio V° e restaurata successivamente nel XV° secolo dove la particolarita e la pianta circolare con quattro capelle sporgenti che formano una croce. Una volta usciti、terminata la strada ci ritroviamo sul piazzale della Navicella dove si trova la basilica paleocristiana di S.Maria in Dominica che custodisce nell'abside degli importanti mosaici del VII° secolo. Subito dopo passiamo sotto l'Arco di Dolabella e percorriamo Via di San Paolo della Croce che ci conduce nella piazzetta dove sorge la Basilica dei Ss.Giovanni e Paolo voluta nel 398 dal senatore Bizante e dal figlio. Devastata dalle truppe di Alarico [410] fu ricostruita e cosi in seguito dopo il terremoto del 442 e il saccheggio dei Normanni di Roberto il Guiscardo [1084]. Il campanile romanico、a sei ordini [1150 ca] e uno tra i piu belli di Roma. Tornati sulla piazza scendiamo per il clivio di Scauro che termina in Piazza San Gregorio dove una scalinata precede la chiesa fatta costruire da Gregorio Magno per dedicarla a Sant'Andrea. L'importanza del luogo e che fu da qui che S.Agostino parti per evangelizzare l'Inghilterra [597]. Ricostruita nel Medioevo e restaurata tra il 1629 e il 1633 da Giovan Battista Soria、all'interno risaltano i dipinti del Domenichino e di Guido Reni. Una volta usciti ci ritroviamo a soli cento metri dal Circo Massimo dove si puo prendere il 118 per l'Appia Antica e iniziare l'itinerario successivo

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Progettata da Nicola Salvi, il tema è il mare: vi è rappresentato un cocchio a forma di conchiglia trainato da cavalli marini che sono preceduti da tritoni, dalla grande statua di Oceano [di Pietro Bracci] affiancata nelle nicchie laterali dalle statue della Salubrità e dell'Abbondanza, entrambe di Filippo Della Valle. La fontana è un perfetto esempio di fusione di scultura e architettura barocca. Suggestivo lo spettacolo acquatico. [leggi la descrizione architettonica]. L'itinerario prosegue lungo Via San Vincenzo e successivamente per Via dei Lucchesi che conduce a Piazza della Pilotta, dove si trova l'Università Gregoriana. Poi si costeggia Via del Vaccaro che termina a Piazza Ss.Apostoli dove sulla sinistra s'incontra la chiesa commissionata da Pelagio I° e completata tra il 560 e il 573 sotto Giovanni III°, in seguito ristrutturata nel 1600 da Francesco e Carlo Fontana in stile barocco. All'interno davanti all'altare maggiore è collocato un grande baldacchino, sorretto da quattro colonne di porfido. La pala d'altare, la più grande di Roma, è di Domenico Muratori. Davanti alla chiesa incontriamo la Galleria Colonna [aperta al pubblico il sabato dalle 9 alle 13 oppure su prenotazione] che ospita pittura in prevalenza manierista e barocca. Tra gli autori esposti Guido Reni, Carracci, Tintoretto, Rubens, Poussin. Terminata la visita si percorre Vicolo del Piombo che confluisce su Via del Corso all'altezza della Galleria Doria Pamphilj [dalle 10 alle 17 chiuso il giovedì] importante pinacoteca in cui si possono ammirare i quadri di Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Bernini, Rubens, Velasquez. Usciti dal museo su Piazza del Collegio Romano alla sinistra s'intravede l'ex chiesa di Santa Marta [Affreschi del Gaulli], oggi utilizzata come spazio espositivo. Usciti percorriamo Via di S.Ignazio che ci conduce alla piazza e alla chiesa eretta tra il 1626 e il 1650 in base ai progetti di Carlo Maderno. La grandiosa volta della navata venne per l'occasione completamente affrescata da Andrea Pozzo [1685]. Seguendo Via del Carovita ci ritroviamo su Via del Corso e voltando a destra arriviamo davanti alla chiesa di San Marcello. Distrutta da un incendio nel 1519 fu ricostruita su disegno di Jacopo Sansovino mentre la facciata barocca fu elaborata da Carlo Fontana. [1682-83]. All'interno gli affreschi della volta realizzati da Perin del Vaga, Daniele da Volterra, Pellegrino Tibaldi [ca 1526-30]. Usciti dalla chiesa si raggiunge Piazza Venezia, dove inizia l'itinerario successivo

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La costruzione del castello inizio attorno al 123 d.C per volere dell'Imperatore Adriano e termino nel 138、un anno dopo la sua morte. Inizialmente doveva ospitare il mausoleo di famiglia dell'Imperatore: difatti all'interno erano state create tre aule sovrapposte per le tombe imperiali、ed una rampa elicoidale、mentre per accedervi venne costruito il "pons aelius"、l'odierno Ponte S.Angelo. Ma la politica difensiva per Roma voluta da Aureliano、Imperatore tra il 270 e il 275、cambiera il volto della struttura che verra trasformata in avamposto fortificato con la costruzione delle mura e delle torri. I quattro bastioni angolari vennero aggiunti pero molto piu tardi、sotto Niccolo V°、tra il 1328 e il 1330 [Bastione S.Marco、a nord、S.Luca、a est、S.Giovanni、a sud] mentre tra il 1492 e il 1503 il Pontefice Alessandro VI° ordino l'aggiunta di un quarto、il Bastione S.Matteo、a ovest. Da visitare all'interno il Museo Nazionale di Castel S.Angelo、in cui sono esposte delle raccolte di ceramiche、armi antiche、arredi e dipinti rinascimentali e dove periodicamente vengono allestite mostre tematiche. Nel castello si possono visitare inoltre tutti gli ambienti: dalla prigione、agli appartamenti del Pontefice a tutte le numerose sale、ricche di decorazioni. Tra queste la Sala dell'Apollo、con affreschi della scuola di Pierin del Vaga; la Cappella di Leone X con sculture rinascimentali; le sale di Clemente VII con opere di Giulio Romano e Luca Signorelli; la Loggia di Paolo III°、opera di Raffaello da Montelupo; la Loggia di Giulio II°、ideata da Donato Bramante; l'appartamento di Paolo III°、con la Sala Paolina decorata da del Vaga、Domenico Beccafumi e altri; la Sala dell'Adrianeo e la Sala dei Festoni. Uscendo dal castello l'itinerario prosegue attraversando il secondo ponte davanti al maniero、che ci conduce su Corso Vittorio Emanuele. Dopo cinquanta metri、sulla destra si apre Largo De Paoli、da cui s'intravede la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini、che ospita alcune pitture interessanti del periodo Manierista e Barocco e l'altare disegnato dal Borromini、qui sepolto. Ritornando su Corso Vittorio Emanuele dopo circa dieci minuti s'incontra la chiesa di S.Andrea della Valle、celebre per la suggestiva 'Gloria del Paradiso'[1625-28] di Giovanni Lanfranco. Continuando verso Torre Argentina sull'altro lato e visibile Chiesa Nuova、cui spiccano gli affreschi di Pietro da Cortona e i dipinti di Pietro Paolo Rubens. Da qui siamo vicini a Campo de Fiori、raggiungibile da Corso Vittorio Emanuele voltando a destra su Via della Cancelleria、dove si puo iniziare l'itinerario successivo.

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Scesi alla fermata Ottaviano San Pietro della Metro Linea A si percorre Via Ottaviano, che ci conduce a Piazza Risorgimento e subito dopo, proseguendo dritto, a Via di Porta Angelica. Qui si passa davanti all'ingresso della Città del Vaticano per giungere in prossimità del colonnato di S.Pietro: progettato da Gianlorenzo Bernini rappresentava la prima architettura realizzata all'aperto e nascondeva la basilica allo spettatore che proveniva dall'esterno per farla scoprire attraverso le colonne con un gioco di angoli, prospettive e luce. Ma l'apertura nel 1900 di Via della Conciliazione stravolse completamente il senso dell'opera, che non appare più come una sorpresa ma come un imponente monumento collocato allo scoperto della scena teatrale nel fondo della piazza. L'interno della basilica è comunque sostanzialmente sobrio, ed è acceso dal famoso baldacchino inventato da Bernini e da alcuni monumenti funerari scolpiti dagli architetti più illustri del Rinascimento e del Barocco. Per una descrizione più completa della chiesa consulta questa pagina. Da non perdere la salita alla cupola di S.Pietro con la panoramica sulla città. Da visitare inoltre il Museo storico-artistico Tesoro di S.Pietro, le Sacre Grotte Vaticane, visitabili dalle 7 del mattino fino alla chiusura, dove è sepolto Giovanni Paolo II°, scomparso il 2 aprile 2005. Dal Conclave è stato nominato Joseph Ratzinger come nuovo pontefice. Per le notizie biografiche e la bibliografia del nuovo papa visita questa pagina. A circa 800 metri di distanza dalla Basilica, costeggiando le mura, si arriva all'entrata per i Musei Vaticani, che ospitano la celebre Cappella Sistina di Michelangelo, gli appartamenti pontifici decorati da Raffaello e numerosi dipinti di pregevole rifinitura. Dal porticato si raggiunge subito Via della Conciliazione, dove s'incontra la chiesa di Santa Maria in Traspontina, che ospita alcuni dipinti di autori interessanti del periodo Manierista e Barocco. Attraversando la strada si percorre per un breve tratto Via dell'Ospedale, che immette su Borgo S.Spirito. Dopo venti metri sulla destra, alla fine della strada, s'incontra la suggestiva chiesa di S.Spirito in Sassia, da Schola Saxonum, dei Sassoni, dove già dall'ottavo secolo esisteva una chiesa dedicata a Maria. Ricostruita nel XII° e poi nuovamente per il Giubileo del 1475 all'interno nell’abside affreschi di Jacopo e Francesco Zucchi. [1583] Tornando indietro, sull'altro lato del Lungotevere s'intravede Castel S.Angelo dove inizia l'itinerario successivo.

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Rielaborata architettonicamente da Valadier nel 1834、[vedi descrizione urbanistica] negli ultimi due anni Piazza del Popolo si e trasformata in un elegante isola pedonale. Luogo di eventi politici、di concerti di fine stagione、e la porta rinascimentale della citta: da qui si apre la classica passeggiata su Via del Corso、Via del Babuino e Via Ripetta. Un tridente delimitato dalle chiese gemelle di S.Maria dei Miracoli [1675-79] e di Montesanto、[1662-75] iniziate da Carlo Rainaldi e completate da Bernini con la collaborazione di Carlo Fontana. Al centro della piazza si erge l'Obelisco Flaminio、alto 24 metri、costruito ai tempi dei faraoni Ramesse II° e Mineptah [1232-1200 a.C] e portato a Roma sotto Augusto. In fondo alla piazza、verso destra、prima dell' arco trionfante si trova la chiesa di S.Maria del Popolo、piccolo gioiello e patrimonio inestimabile artistico. Ricostruita、come si sostiene、da Baccio Pontelli e da Andrea Bregno tra il 1472 e il 1477、ospita i dipinti di Caravaggio "La conversione di San Paolo" e "La crocifissione di San Pietro" nonche diversi affreschi del Pinturicchio、"L'Assunzione" di Annibale Carracci、tra le due tele di Caravaggio、le architetture di Raffaello e Bramante、le sculture di Andrea Bregno e di Bernini.Una volta usciti dalla chiesa costeggiamo la piazza sulla sinistra e prendiamo Via del Babuino、che ci conduce a Piazza di Spagna. Durante il percorso s'incontra la chiesa anglicana di All Saints、costruita all'interno in pietra rosata di Arles con il mosaico dell'abside realizzato da Edward Burn Jones、importante esponente del movimento pre-raffaellita.Continuando il cammino sempre sulla destra ci appare la chiesa nazionale greca di Sant'Atanasio、scandita dai due campanili gemelli realizzati da Giacomo della Porta. [1580-1583] Poco piu avanti si apre Piazza di Spagna dove inizia l'itinerario successivo.

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Villa Borghese e il parco cittadino piu famoso di Roma nel quale i lunghi viali asfaltati (alcuni da febbraio verranno pavimentati con l'ecobal、un materiale ecologico ottimo per gli ambienti rurali) sono particolarmente adatti per i rollerblades、il pattinaggio、gli skateboards、per le biciclette e le mountain bikes、che si possono affittare vicino all'entrata di Via Porta Pinciana a 5 Euro all'ora、15 per tutta la giornata (dalle 10 alle 19). Sul piccolo laghetto e invece possibile noleggiare le piccole barche a remi per 20 minuti per 3 Euro a persona (dalle 9.30 alle 18). All'interno della villa e situata la Galleria della famiglia Borghese nella quale sono esposte molte opere di rilievo artistico、dalle sculture di Antonio Canova e Bernini、alle tele di Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Poco piu a sud、davanti a Piazza di Siena、dove ogni anno nel mese di maggio si svolge la competizione ippica di Roma、si trova il museo dedicato a Pietro Canonica、scultore e compositore nato a Moncalieri nel 1869. [Ingresso E 2.60、ridotto 1.60. Orari: 9-19 festivi 9-13.30] Sullo stesso lato、dopo venti metri s'incontra il Globe Theatre、costruito nel 2003 sul modello londinese. [Programmazione su internet] La parte adiacente a Piazza del Popolo、il Pincio、e famosa invece per la sua panoramica sul Vaticano e Monte Mario. All'altezza del Galoppatoio si puo invece salire sulla mongolfiera elettrica、[14 Euro per 15 minuti di alzata] dalla quale si ha un'ottima panoramica sul centro storico. Da qui in cinque minuti、attraversando Porta Pinciana、si raggiunge la famosa Via Veneto、dove iniziamo l'itinerario successivo.

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Qui nell'antica Roma si distribuiva lo stadio lungo 276 metri e largo 54 che venne costruito da Domiziano e restaurato da Alessandro Severo. (leggi la descrizione urbanistica) Oggi e la piazza piu caratteristica di Roma grazie all'ampia isola pedonale、alle tre fontane esistenti、di cui la centrale 'Fontana dei Fiumi'、risaltata dalla presenza della chiesa di S.Agnese ultimata dal Borromini in una scenografia di architetture e colori che si puo ammirare seduti ai tavoli dell'enoteca o dei bar all'aperto. L'itinerario prosegue per Via di Tor Millina、la strada piu vivace dei dintorni con i suoi locali e scandita subito all'inizio dall'elegante torre quattrocentesca che apparteneva alla famiglia dei Mellini. Percorsa la strada si giunge all'angolo con Via della Pace、dove sulla destra ci appare sullo sfondo la bella architettura della chiesa di S.Maria della Pace rielaborata da Pietro da Cortona nel 1656. All'interno tra le opere custodite le Sibille realizzate da Raffaello e gli affreschi di Rosso Fiorentino. Superata la chiesa si prosegue per Vicolo della Pace che conduce all'angolo con Via di S.Maria dell'Anima、dove si trova la chiesa nazionale tedesca rielaborata da Giuliano da Sangallo tra il 1501 e il 1523 nella quale si possono ammirare i dipinti di Giulio Romano、maestro di Raffaello、e gli affreschi di Francesco Salviati. Uscendo si prosegue per Via di Tor Sanguigna. Sulla destra si apre la Piazza di S.Apollinare、dove si trova Palazzo Altemps、oggi sede del Museo Nazionale Romano che ospita l'importante collezione di scultura prevalentemente romana. Davanti e situata la chiesa di S.Apollinare、sorta nel VII° secolo e ricostruita da Ferdinando Fuga tra il 1742 e il 1748 scandita all'interno dalla volta affrescata da Stefano Pozzi. L'adiacente Via di S.Agostino ci conduce in una delle piu importanti chiese di Roma. Costruita da Giacomo di Pietrasanta tra il 1489 e il 1483 ospita una serie di opere di grande valore.Tra gli artisti si possono ammirare Jacopo Sansovino、Raffaello、Bernini、Caravaggio、mentre nel braccio destro del transetto e collocata la pala d'altare del Guercino affiancato dai due dipinti di Lanfranco. Mentre nella cappella a sinistra dell'altare maggiore all'interno dell'urna di verde antico si trovano le reliquie di Santa Monica、la madre di S.Agostino、importantissimo riferimento per lo sviluppo storico del pensiero teologico e umanistico. Uscendo dalla chiesa si prosegue fino a raggiungere Via della Scrofa. Qui si volta a sinistra e si prosegue fino alla prima traversa、dove si trova la piccola chiesa di S.Antonio dei Portoghesi、rielaborata da Carlo Rainaldi nel 1657 e arricchita dai dipinti di Giovanni Odazzi e Antoniazzo Romano. Ritornando su Via della Scrofa al civico 117 s'incontra il Palazzo Gonzaga、che all'epoca ospito piu volte lo scrittore Torquato Tasso. La strada si conclude all'altezza di Ponte Cavour e prosegue lungo il cantiere dell'Ara Pacis Augustae、importante monumento romano eretto tra il 13 e il 9 a.C per celebrare la pace stabilita nell'Impero da Augusto dopo le imprese di Spagna e di Gallia、che sara di nuovo visibile al pubblico il 21 aprile 2006 all'interno del polo museale in allestimento affidato per la realizzazione alla Meier & Partners di New York. Superato il cantiere ci ritroviamo su Via di Ripetta、che conduce in dieci minuti a Piazza del Popolo、dove si puo iniziare l'itinerario successivo
 

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E' l'imperatore Adriano tra il 118 ed il 125 dopo Cristo a far ricostruire completamente il Pantheon ["tempio consacrato a tutte le divinita"] di Agrippa、rovesciandone l'orientamento di 180 gradi e aprendo davanti al nuovo tempio una grande piazza porticata. L'innovazione rivoluzionaria e rappresentata dall'accostamento d'un edificio rotondo [coperto da una cupola perfetamente emisferica] a un pronao rettangolare e colonnato [largo oltre 33 metri e lungo 15,50]; in pratica alle prima visione esterna d'un tempio canonico con le sue colonne massicce、segue una visione interna predisposta in modo che il visitatore percepisca uno spazio unitario、corrispondente al volume d'una sfera. Tutto l'edificio insiste su una fondazione anulare in calcestruzzo、larga oltre 7 metri e spessa 4.50; un muro circolare、spesso 6 metri、intervallato da nicchie ed esedre、sorregge il tamburo alto piu di 30 metri; la cupola a cinque ordini di cassettoni ha un diametro di 43,30 metri e si apre con un occhio centrale del diametro di 9 metri、che illumina tutto il vano interno. Il Pantheon e il monumento piu rappresentativo dell'architettura romana e la sua conservazione (come tanti altri templi pagani) e dovuta alla trasformazione in chiesa [S.Maria ad Martyres、605 - 609 d.C]、proprio nel momento decisivo del trapasso dalla citta antica e pagana alla citta nuova e cristiana. Oggi all'interno ospita le tombe del pittore Raffaello Sanzio、di Vittorio Emanuele II°、di Umberto I°、di Margherita di Savoia. Prima di arrivare a Piazza della Rotonda、in cui si trova il Pantheon、si puo iniziare l'itinerario da Piazza della Minerva、raggiungibile da Via di Torre Argentina. [bus 64 da Termini、87 dal Colosseo、40 da Via Nazionale] Qui、davanti alla chiesa della Minerva、rielaborata da Giuliano da Sangallo nel XV° secolo e che ospita tra le opere "Il Redentore" di Michelangelo e gli affreschi di Filippino Lippi、si trova uno delle sculture piu originali di Roma、l'elefantino ideato dal Bernini per dare un basamento all'obelisco egizio del VI° a.C proveniente dal vicino Iseo Campense. Proseguendo dritti e dando le spalle al Pantheon si percorre Via della Maddalena che ci conduce davanti alla chiesa dedicata all'apostola di Gesu、rielaborata su disegno di Carlo Fontana nel 1673 e arricchita dai dipinti di Sebastiano Conca、Luca Giordano、Stefano Parrocel. Usciti dalla chiesa giriamo a Via delle Coppelle che ci conduce fino a Via della Scrofa. Voltiamo a sinistra e ci troviamo davanti alla chiesa nazionale francese di San Luigi、progettata nel 1589 da Giacomo della Porta e Domenico Fontana. Qui、agli affreschi del Domenichino si aggiungono le tre importanti opere di Caravaggio、"La Vocazione di San Matteo"、"Il Martirio di San Matteo"、"San Matteo e l'Angelo". Una volta usciti si prosegue dritti per Via della Dogana Vecchia che si conclude in Piazza S.Eustachio. Qui sulla piazzetta、davanti alla chiesa、attrae l'attenzione il grazioso palazzetto di Tizio da Spoleto、affrescato [scene della vita di S.Eustachio、ante 1575] da Federico Zuccari talento del 1500 romano. Dalla piazza dirigendosi verso destra si volta per Via dei Sediari che conduce a Largo della Sapienza、dove svetta la cupola polilobata e la lanterna cuspidata a spirale progettata dal Borromini per la chiesa di S.Ivo. Proseguendo ci si ritrova alla conclusione di Corso Rinascimento. Da qui si puo vedere la chiesa di S.Andrea della Valle、conclusa da Carlo Maderno nel 1608 e decorata dal Domenichino e da Giovanni Lanfranco. A destra del corso s'intravede Piazza Navona dove inizia l'itinerario

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La tragedia di Giulietta Capuleti e Romeo Montecchi、cantata per la prima volta dal vicentino Luigi da Porto nel 1524 e resa immortale、settant'anni piu tardi、dalla penna di William Shakespeare、ha trovato a Verona precisi riscontri ambientali. La fantasia popolare、tanto colpita dalla triste storia dei due amanti、ha presto mescolato leggenda e realta、finendo col riconoscere in antiche costruzioni cittadine i luoghi teatro della vicenda: ecco cosi la dimora di Romeo、la tomba di Giulietta e、ovviamente、la sua casa、che la tradizione ubica nella meta di Via Cappello piu prossima al Foro (e quindi agli spazi del potere)、come doveva essere per l'abitazione di una famiglia importante.

Riconosciuta quasi unanimemente dalla critica come una costruzione del XIII secolo、la cosiddetta "casa Capuleti" ha tuttavia assunto l'aspetto che - vandalismi a parte - le riconosciamo solo nei primi decenni del nostro secolo. A trasformarla da anonimo ex-stallo a dimora della sognante Giulietta fu Antonio Avena、il direttore dei musei cittadini che regalo a Verona、con una serie d』operazioni oggi ritenute discutibili、un volto medioevale "scenografico".

Il restauro della casa di Giulietta (o、per meglio dire、la sua creazione) prese il via attorno al 1935、trent'anni dopo la sua acquisizione da parte del Comune. Gia da piu di un secolo、tuttavia、la fama della presunta dimora dell'eroina shakespeariana aveva varcato i confini italiani、attirando turisti anche eccellenti. E il caso di Antoine Claude Valery che、nel suo Voyages Historiques et Litteraires en Italie、pendant les annees 1826-28、elogia i luoghi di Giulietta e la fortuna di Verona nell'avere idealmente unito la genialita di Dante (forse il primo ad accennare alla rivalita di una famiglia Montecchi con una Cappelletti) e quella di Shakespeare. Ancora nel 1828 e invece il poeta tedesco Heinrich Heine a descrivere la «casa che si cita quale palazzo dei Capuleti、a cagione di un cappello scolpito al di sopra la porta interna. E oggidi - prosegue amaramente - una sordida bettola per i vetturali e i carrettieri、ed un cappello di latta、dipinto in rosso、e tutto bucato、vi e appeso come insegna». Ma la potenza della leggenda vince persino uno spettacolo tanto squallido: Heine conclude、infatti、commentando che un poeta visita sempre volentieri simili luoghi、pur essendo il primo a ridere della credulita del suo cuore». Anche lo scrittore inglese Charles Dickens visito i luoghi shakespeariani、restandone assai piu deluso. Pure a lui、la casa della romantica eroina si presento trasformata in un "miserabile albergaccio - annoto nelle sue Pictures from Italy del 1846 - dove barrocciai chiassosi e carrette infangate disputano il possesso del cortile、ad un branco di oche tutte sporche di fango; e sulla soglia della porta ansava un cagnaccio con un muso orribile、che senza dubbio se fosse stato sciolto avrebbe afferrato Romeo per i polpacci、prima che questi riuscisse a scavalcare il muro». In questo quadro desolante、un unico sollievo: "il cappello、l'antico stemma della famiglia、esisteva ancora scolpito sulla pietra al di sopra dell'ingresso del cortile. Le oche、le carrette、i barrocciai ed il cane、a dire il vero、stonavano alquanto con la storia dei due amanti、e certo sarebbe stato meglio trovar la casa vuota e girar per le stanze disabitate、ma il cappello era una gran consolazione".

Un bello schiaffo per gli ammiratori della dolce Giulietta、vedere il suo bel palazzo ridotto in quelle condizioni. Almeno dal XVI secolo、infatti、la casa era divenuta prima albergo con stallo e poi semplicemente stallo. Tra le sue mura si erano succeduti numerosi proprietari、l'ultimo dei quali penso bene (correva l'anno 1905) di metterla all'asta al prezzo di 7.500 lire. La notizia suscito molto clamore、e non solo a Verona. "L'Arena" invito per prima il Comune a sottrarre la leggendaria dimora dalle mani di nuovi "barbari"、subito seguita da altri giornali. In Francia se n』occupo persino lo storico "Le Figaro"、mentre un quotidiano romano lancio addirittura la notizia (probabilmente falsa) che la stessa regina Margherita era interessata ad acquistare la casa、se il Comune di Verona non avesse voluto farlo. Nella disputa s』inserirono - invano - anche gli scettici、come Gioacchino Brognoligo che、dalle pagine del "Giornale d』Italia"、lamento che si facesse tanto rumore attorno alla casa di una giovinetta mai esistita、come i suoi stessi studi avevano ampiamente dimostrato. Ma la razionalita nulla poteva contro il mito di Giulietta: e cosi il Comune sborso i denari、e fece propria la sede di via Cappello.

I piu non si aspettavano molto da quest』acquisto. Si leggano ad esempio le parole di Vittorio Betteloni、che si limitava a sperare che il Comune provvedesse a mantenere l'edificio «in condizione piu civile e piu decorosa che non fosse pur troppo finora la sua、e cio a piu grande soddisfazione delle signore e signorine anglosassoni che riverenti e commosse lo visitano e a maggior incremento di quell'industria del forestiero che e non piccola parte di lucro per il nostro paese».

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Lanfranco, Bernini, Caravaggio, Guercino, Raffaello a S.Agostino. Rosso Fiorentino, Raffaello e Pietro da Cortona a S.Maria della Pace. Gli affreschi di Filippino Lippi e di Giovanni De Vecchi a S.Maria sopra Minerva e di Masolino nella Basilica di S.Clemente. Caravaggio, Annibale Carracci, Carlo Maratta e Pinturicchio a S.Maria del Popolo. Federico Barocci e la decorazione della cupola di Pietro da Cortona a Chiesa Nuova. Gli affreschi del Pinturicchio e il pavimento cosmatesco di S.Maria in Aracoeli. L'estasi di Santa Teresa di Bernini a Santa Maria della Vittoria. La beata Ludovica Albertoni di Bernini a San Francesco a Ripa. La Pietà a S.Pietro e il Mosè di Michelangelo a S.Pietro in Vincoli. I mosaici di Jacopo Torriti a S.Maria Maggiore e a S.Giovanni in Laterano. Domenichino e Caravaggio a S.Luigi de Francesi. La cupola di S.Andrea della Valle decorata dal Lanfranco. La volta e la cupola affrescata dal Gaulli alla chiesa del Gesù. I mosaici di Pietro Cavallini a S.Maria in Trastevere, S.Cecilia, S.Crisogono, S.Maria in Aracoeli.

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Il primo passaggio che modifica il significato dell'arte nella Chiesa come luogo di culto avviene dalla trasformazione della basilica paleocristiana in chiesa medioevale. Nel passaggio dall'alto al pieno medioevo、l'arte perde difatti la sua rigidezza e il suo impaccio、ma conserva il suo carattere profondamente religioso e spiritualizzato、e resta anche in seguito l'espressione di una societa tutta pervasa dal cristianesimo. Ma la visione propria del Medioevo non e comunque il risultato del periodo precedente: l'arte paleocristiana infatti、non aveva ancora nulla della trasparenza dello stile romanico e di quello gotico. La spiritualita del paleocristianesimo in realta era ancora quel generale、vago spiritualismo che aveva caratterizzato il paganesimo. Le forme dell'arte paleocristiana sono significative solo in senso psicologico、non metafisico: sono espressionistiche、non divinatorie. I grandi occhi sbarrati dei tardi ritratti romani esprimono una vita psichica intensa、intellettuale e affettiva; ma questa vita psichica e senza sfondo metafisico e in se non manifesta ancora la nuova religione. L'arte paleocristiana supera l'incertezza formale e l'impaccio solo dopo l'editto di Milano del 313 d.C、con Costantino che riconosce il Cristianesimo、quando diventa l'arte ufficiale dello stato e della corte、degli ambienti aristocratici e colti. Ora、in opere come il mosaico absidale di Santa Pudenziana、essa riacquista quell'armonia di cui ancora prima non voleva sentire parlare、ostile com'era al sensualismo classico. L'idea che soltanto l'anima e bella、e il corpo、come ogni cosa materiale、non e degna e contaminata、viene respinta、dopo il riconoscimento del Cristianesimo、almeno per un certo periodo di tempo. La Chiesa、istituzione che si e consolidata、fa rappresentare Cristo e i discepoli in aspetto solenne e dignitoso. L'ideale cristiano non cambia pero nel suo aspetto esteriore ma nella funzione sociale dell'arte. Per l'antichita classica、l'opera d'arte aveva un valore prevalentemente estetico、per il Cristianesimo essa ha un significato completamente diverso. Cosi nel Medioevo niente e superfluo: non c'e una scienza e un'arte che siano indifferenti alle fede. Anzi l'arte e lo strumento piu prezioso per l'opera educativa della Chiesa、rivolta al popolo ignaro che non riesce a comprendere i ragionamenti astratti e che per capire ha bisogno di una figurativa che gli trasmetta valori、principi、significati morali. I metodi compositivi e le forme provengono dall'Impero Bizantino e su questi、piu tardi、avverra quell'evoluzione stilistica che intrapresa da Cimabue condurra a Giotto e al fermento innovativo della scuola fiorentina. Un passaggio importantissimo、da cui nasce la storia della pittura italiana ed europea. L'arte bizantina rappresenta Cristo come un Re、Maria come una Regina; l'uno e l'altro indossano vesti preziose、e siedono freddi、inespressivi e distanti sul loro trono. Gli angeli assistono e formano processioni severamente ordinate. Tutto e grande e possente、ogni elemento umano、soggettivo、e soppresso. Un rituale intangibile vieta a quelle figure di muoversi liberamente、di uscire dalle file、di volgere lo sguardo. L'uso dei colori e semplice、chiaro、distinto: tutto e contenuto in forti contorni ininterrotti、in colori puri、senza gradazioni. Alla fine del Duecento e al principio del Trecento、Giotto portera cosi quell'innovazione pittorica che modifichera per sempre le forme e lo stile. Avviene un processo che si concreta、di fatto、nella progressiva liberazione dalla dominante cultura bizantina、ed e affrettato dal fatto che questa cultura ha ormai esaurito le sue possibilita di sviluppo、allo stesso modo che l'impero d'Oriente ha concluso il proprio ciclo storico e si avvia ineluttabilmente alla fine. Il processo e graduale e si compie a livelli diversi. Il processo di superamento della figurativita bizantina、avviene、in Toscana、ad un livello intellettuale piu elevato che certamente e in rapporto con l'intensa、agitata vita religiosa suscitata dalla propaganda degli ordini religiosi. Il problema di fondo、di una riforma strutturale del fatto pittorico、si pone con Cimabue: la sua linea si tende in curve elastiche、sensibilizza a tal segno le zone di colore che separa、da esigere il termine medio di una variazione chiaroscurale、di una permeazione luminosa. Come nel suo Crocifisso、dove piu che una forma umana idealizzata、[tipica della pittura bizantina] il Cristo e una trama spaziale che si configura come una forma umana. Ecco che Gesu nella pittura si fa uomo e ci trasmette la sua sofferenza、nel suo volto intravediamo le sue sensazioni. E' la grande rivoluzione filosofica che condurra progressivamente alla diversificazione rappresentativa dell'iconografia cristiana e che avra in Firenze il suo centro di sviluppo. Gli artisti introducono cosi、opera per opera、elementi innovativi、che rendono i personaggi religiosi e spirituali sempre piu intensi、profondamente piu vicini allo spettatore、piu verosimili e reali. Un processo naturalistico che avra il suo culmine con Leonardo、la sua armonia estetica con Raffaello、il senso del quotidiano con Caravaggio e che s'interrompera con il Barocco、nella seconda meta del 1600、quando si evade verso un'iconografia estatica、dominata da una luce soprannaturale、ai confini tra terreno e cielo. La raffigurazione del tema religioso、dal Barocco in poi、inizia a diminuire per un radicale cambiamento che avviene all'interno della societa. Nel 1700 nascono e si affermano le prime vere e proprie forme di borghesia capaci di dare vita a propri modelli di organizzazione civile e culturale. Nello stesso tempo l'Europa e investita dal fermento scientifico e dallo sviluppo del pensiero Illuminista、che nega l'esistenza di idee innate nella mente umana affermando che le cognizioni dell'individuo sorgono dall'empirismo、ovvero dall'esperienza、ponendo le promesse del deismo、una religione personale. Nella meta del '700 si realizza nella cultura il distacco definitivo col mondo della tradizione、e l'intellettuale、l'artista、si trova cosi in una situazione in cui、divenuto autonomo、e invitato a contribuire allo sviluppo di modelli artistici nuovi. Per approfondimenti sugli artisti visita questa pagina.

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Nel 1099 in seguito alla conquista del Santo Sepolcro a Gerusalemme、Pasquale II° ordino la costruzione、a spese del popolo romano、di una cappella sulla tomba dei Domizi da dedicare a Maria、che negli anni 1213-27 Gregorio IX° trasformo in chiesa. Il complesso religioso nel 1250 passo all'Ordine degli Agostiniani della Tuscia e nel 1472 a quello della Congregazione Lombarda、che fara rielaborare la chiesa nel 1472 in stile lombardo. Tuttavia il grande dilemma che ancora rimane e il nome dell'architetto. Documentati invece i primi lavori nel 1500 ad opera di Donato Bramante per il rifacimento del coro absidato、della costruzione della Cappella Chigi su disegno di Raffaello、delle modifiche del 1600、con l'aggiunta delle cappelle del transetto、la sostituzione dell'altare maggiore、il rifacimento decorativo diretto da Gian Lorenzo Bernini tra il 1655 e il 1659 e l'aggiunta della Cappella Cybo di Carlo Fontana. La facciata in travertino、a due ordini、inquadrata da lesene e coronata dal timpano、fu rielaborata dal Bernini. Accanto alla cupola su tamburo ottagonale s'innalza il campanile in laterizio con cuspide conica in cotto e con quattro pinnacoli angolari in stile tardo-gotico padano. La pianta interna e a croce latina suddivisa in tre navate con volta a crociera. Lungo la navata destra nella prima cappella balaustra di Andrea Bregno、affreschi con storie di S.Girolamo di Tiberio d'Assisi [1485-89] allievo del Pinturicchio、'Nativita'、dello stesso Pinturicchio [1490]、tomba del cardinale Giovanni De Castro [1506] di Francesco da Sangallo、tomba dei cardinali Cristoforo e Domenico della Rovere [1478] scolpite da Andrea Bregno. Nella seconda、Cappella Cybo、ricostruita da Carlo Fontana tra il 1682 e il 1687 'Immacolata concezione e santi' di Carlo Maratta、'Martirio di Santa Caterina' di Daniele Seiter 'Martirio di San Lorenzo' di Giovanni Maria Morandi. Nella cupola affreschi di Luigi Garzi. Nella terza、Cappella Basso della Rovere、affreschi con scene di Maria e santi di Antonio da Viterbo、con tomba di Giovanni Basso della Rovere [1483-92] della scuola del Bregno. Nella quarta、Cappella Costa、resti d'affreschi della scuola del Pinturicchio、[1489] con tomba di Marcantonio Albertoni di Jacopo di Andrea [1487] e del cardinale Giorgio Costa del Portogallo [1508] realizzate dalla scuola del Bregno. Sulla tomba del vescovo Pietro Foscari statua in bronzo del Vecchietta. [1480] Nel transetto destro 'Visitazione' di G.M.Morandi、la cantoria、su disegno del Bernini、eseguita da Ercole Antonio Raggi. [1656-57] A destra dell'altare: monumento del vescovo Bernardino Elvino [1548] di Guglielmo della Porta、monumento a Nestore Malvezzi [1490] e trittico marmoreo con santi attribuiti a Luigi Capponi. [1497] In sagrestia altare marmoreo di Andrea Bregno [1473] con dipinto della Madonna di scuola senese del 1300. Ai lati monumenti dei vescovi Guglielmo Rocca [1482] e Giovanni Ortega Comiel [1514] attribuiti sempre al Bregno. All' altare maggiore lungo le pareti monumenti del cardinale Ascanio Sforza [1505] e del cardinale Girolamo Basso della Rovere [1507] firmati da Andrea Sansovino. Sopra i monumenti le vetrate con scene dell'infanzia di Cristo e storie della Vergine dipinte a fuoco da Guillame de Marcillat nel 1509. Nella volta affreschi del Pinturicchio con 'Incoronazione di Maria、evangelisti、sibille、dottori della chiesa' [1508-1510] mentre nella cupola gli affreschi sono di Raffaele Vanni. [1656-58] Nel transetto sinistro la Cappella Cerasi、con 'Assunzione' di Annibale Carracci [1601] 'Conversione di San Paolo' 'Crocifissione di San Pietro' [1600-1601] di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio; e la Cappella Theodoli con sculture in stucco e dipinti di Giulio Mazzoni. All'altare del transetto、su disegno del Bernini、'Sacra Famiglia' di Bernardino Mei tra due angeli scolpiti da Antonio Raggi [destro] e da G.Antonio Mari. [sinistro] Lungo la navata sinistra nella quarta cappella affreschi di Pieter Van Lint; [1635-40] nella terza affreschi nella volta di Giovanni da San Giovanni、[1623-24] 'Madonna e S.Nicola da Tolentino' di Agostino Masucci、la tomba di Savo Mellini realizzata da Pierre Etienne Monnot. A sinistra monumento del cardinale Garcia Mellini con busto scolpiti da Alessandro Algardi. [1630] La seconda e la Cappella Chigi、su disegno di Raffaello、iniziata nel 1513 dal Lorenzetto e completata dal Bernini tra il 1652 e il 1656. I Mosaici della cupola、'Dio creatore del firmamento con intorno i simboli del Sole e dei sette pianeti' sono di Luigi De Pace su disegno di Raffaello. [1516] Tra le finestre scene della Creazione e del Peccato originale dipinti da Francesco Salviati. [1550] Sull'altare 'Nascita della Vergine' di Sebastiano del Piombo ultimato dallo stesso Salviati. In basso 'Gesu e la samaritana'、bassorilievo bronzeo del Lorenzetto、'Abacuc e l'angelo' [1656-61] 'Daniele e il leone' [1555-57] sculture del Bernini、'Giona che esce dalla balena' del Lorenzetto [1520] su disegno di Raffaello、'Elia' iniziato dal Lorenzetto e terminato da Raffaello da Montelupo. Alle pareti laterali tombe a forme di piramide di Agostino Chigi e del fratello Sigismondo su disegno di Raffaello modificate dal Bernini. Alle lunette dipinti di Raffaele Vanni. Nella prima cappella la tomba del cardinale Francesco Castiglioni [1568] e del cardinale Antoniotto Pallavicini [1507] di seguaci del Bregno a cui sono attribuite le edicole per l'olio santo e l'acqua battesimale.

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Nel 1502 sull'altura sovrastante piazza di Spagna si incomincio a costruire la chiesa francese di Trinita dei Monti、consacrata ed eretta a titolo cardinalizio nel 1587 da Sisto V°. Le comunicazioni con la piazza sovrastante sono assicurate da due viottoli in curva、alberati e separati da un pendio scosceso. Dal Cinquecento s'impone il progetto di una scalinata di raccordo tra la chiesa e la piazza; cosi nel 1660 il diplomatico francese Stefano Gueffier inseri nel suo testamento un lascito speciale destinato alla costruzione della scalinata. Dopo una lunga contesa、perche era in gioco la proprieta del terreno、soltanto nel settecento si arriva a un duplice concorso. Risulto vincitore Francesco De Sanctis、che modifico il suo progetto in rapporto alle spesa e alle esigenze dei committenti. Cosi nel giro di pochi anni [1723-1726] nasce la grande scalinata、che e uno spettacolo e una scena teatrale. In pratica i 138 scalini tra Trinita dei Monti e Piazza di Spagna diventano il terzo polo del Tridente (insieme con Piazza del Popolo e il porto di Ripetta). Inoltre la scalinata non e posta sull'asse della chiesa superiore o della Barcaccia e di via Condotti sottostanti; cosi la mancanza di una simmetria favorisce una prospettiva libera in continuo movimento、secondo l'andamento alterno delle rampe、dell'anfiteatro e dei ripiani di sosta. La famosa scalinata oggi ospita annualmente un'importante sfilata di moda mentre nel resto dell'anno e luogo di sosta per centinaia di turisti. Raggiunta la cima si arriva alla chiesa della Trinita dei Monti、iniziata nel 1502 per volere del Re di Francia Luigi XII°. All'interno la celebre 'Deposizione' di Daniele da Volterra、recentemente restaurata、autore inoltre dell' Assunzione. Tornando giu、lungo la scalinata、di fronte、a pochi passi iniziano Via Condotti e Via Frattina、che ospitano alcuni ateliers importanti. L'itinerario si puo continuare salendo lungo la scalinata e proseguendo a sinistra per la Terrazza del Pincio e per Villa Borghese. Oppure si puo proseguire per Via di Propaganda che ci conduce alla Chiesa di S.Andrea delle Fratte、completata nel 1691 da Mattia De Rossi、sormontata dal campanile a quattro ordini realizzato dal Borromini. Davanti alla chiesa inizia Via della Mercede [nel primo palazzo visse Gian Lorenzo Bernini] che ci conduce a Piazza San Silvestro. Qui sulla destra entriamo nel cortile della chiesa costruita sotto Stefano II° [752-57] e terminata da Paolo I° [757-67]. Accanto alla facciata rielaborata nel periodo Barocco、svetta il campanile romanico del 1210、a cinque ordini di doppie bifore. All'interno gli affreschi del Pomarancio e di Francesco Trevisani. Attraversata la piazza troviamo la piccola chiesa dei Ss. Andrea e Claudio dei Borgognoni、santi protettori per gli abitanti della Borgogna che si rifuggiarono a Roma a seguito delle persecuzioni avvenute in Francia dal 1632 al 1642. Usciti dalla chiesa e proseguendo dritti ci troviamo al termine di Via del Tritone、davanti all'ingresso della Galleria Colonna、recentemente riaperta al pubblico. L'altro lato della piazza e dominato dalla Colonna di Marco Aurelio、costruita tra il 180 e il 196 d.C per celebrare il trionfo sui Marcomanni、i Quadi e i Sarmati、vittorie rappresentate sulle venti spirali che scandiscono il monumento. Da qui in cinque minuti si raggiunge Fontana di Trevi dove si puo iniziare l'itinerario successivo.

 


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  • Apr 07 Fri 2006 14:13
  • Trevi

 Vacanze e turismo nella città di Trevi Umbria

 

Fra Foligno e Spoleto, Trevi sorge, come la maggior parte dei borghi medioevali della zona, su un colle in posizione dominante rispetto alla pianura dove scorre il Clitunno.

Uno dei momenti artistici più interessanti per chi visiterà questa cittadina è sicuramente la chiesa di San Emiliano del XII secolo, con tre absidi ornate da lesene e archetti su mensole. All' interno troviamo invece l'altare del Sacramento, opera di gusto raffinato attribuito a Rocco da Vicenza (1522). Oltre alla chiesa di San Francesco, gotica del 1200, che ospita affreschi del XIV e XV secolo, è bene visitare anche nel quattrocentesco palazzo comunale la Pinacoteca dove si possono ammirare una Madonna del Pinturicchio e un ' Incoronazione di Maria dello Spagna. Poco fuori dal paese si raggiungono in breve la Madonna delle Lacrime (1487) con un bell' affresco del Perugino e la chiesa romanica di San Pietro a Bovara.

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Vacanze e turismo nella citta di Spoleto Umbria

Spoleto、pur mostrando anche nel tessuto urbanistico evidenti influssi di epoca romana、mantiene sostanzialmente intatto un aspetto antico - medioevale、dovuto al periodo in cui fu prima fiorente Ducato longobardo、e poi importante centro dello Stato pontificio.

Alle piu antiche origini di Spoleto appartengono l'arco di Druso del 23 d.C. (presso la chiesa romanica di Sant'Ansano)、il Teatro romano、la cui costruzione si fa risalire ai primi anni dell' Impero、oltre alla basilica paleocristiana del IV secolo di San Salvatore (a circa 1.2 km a nord). A poca distanza dalla duecentesca chiesa di S.Gregorio Maggiore、caratterizzata dalla suggestiva zona absidale e dal presbiterio rialzato、si trovano ancora un Ponte Romano detto anche Sanguinario a tre arcate in blocchi di travertino e l'anfiteatro del II sec. d.C. Monumenti di epoca piu recente ma di altrettanto fascino sono le chiese di San Domenico e di San Ponziano entrambe erette intorno al XII secolo. Di grande interesse e sicuramente la chiesa di San Pietro per gli straordinari bassorilievi che ne ornano la facciata duecentesca.
Dallo spazio antistante San Pietro si gode un'ampia vista che abbraccia tutta Spoleto fino al possente Ponte delle Torri、(dieci arcate alto 80 metri e lungo ben 230)、il quale collega la Rocca、realizzata a partire dal 1352 per ordine del Cardinale Egidio Albornotz e su progetto di Matteo Gattaponi、alle pendici del monte che domina la cittadina. Proprio Monteluco fu il monte sacro agli anacoreti che qui si stabilirono a partire dal VII sec. fondando il convento di San Francesco a circa 8 km dal centro abitato e la chiesa di San Giuliano. Sicuramente indimenticabili per chi ha la fortuna di visitare questi luoghi saranno l'intero complesso del Duomo eretto nel XII sec. e caratterizzato oltre che dalla ricchezza degli arredi interni dai mosaici bizzantineggianti della sua facciata、e la chiesa romanica di Sant'Eufemia.
Fra le piu importanti manifestazioni che sono organizzate nella citta merita senza dubbio una particolare menzione il Festival dei due Mondi.

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  • Apr 06 Thu 2006 09:26
  • Spello

Vacanze e turismo nella citta di Spello Umbria

Spello sorge fra Assisi e Foligno、adagiata su uno sperone del Monte Subasio al di sopra di una fertile pianura irrigua.

Fra le citta della zona e quella che sicuramente annovera il maggior numero di testimonianze di epoca romana; la cinta muraria、poi fondamenta per quella medioevale、i resti del teatro、dell' anfiteatro、delle terme e le splendide Porta Consolare、Porta Urbica e Porta Venere di epoca augustea. Salendo verso l' alto si raggiunge la chiesa、costruita fra il XII e il XIII secolo、di Santa Maria Maggiore la quale benche mostri una bella facciata rifatta con materiali antichi nel 1644 contemporaneamente ad una modifica dell'impianto architettonico、ha al suo interno il pi grande tesoro. E' infatti qui la splendida Cappella Baglioni、sul lato sinistro della navata、dipinta dal Pinturicchio con le immagini dell' Annunciazione、della Nativita e della Disputa al Tempio、oltre ad altri affreschi dello stesso autore nelle cappelle della crociera e del Perugino sui pilastri di accesso al presbiterio. Non lontano possiamo visitare la chiesa duecentesca di S. Andrea che ospita la tavola Madonna e Santi del Pinturicchio. Non bisogna dimenticare il palazzo comunale in Piazza della Repubblica con un bel portico ogivale e la chiesa di S. Lorenzo con resti dell' antico edificio del XII secolo. Dai ruderi della rocca trecentesca、situata sulla sommita del colle、si domina la valle del Topino e i colli tutt' intorno. Appena fuori dell' abitato sorgono la chiesa romanica di S. Claudio e la Chiesa Tonda eretta nel periodo rinascimentale a croce greca e con cupola ottagonale

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